del 14 aprile 2017
I testi per seguire la Via Crucis che si svolgerà in Duomo e Piazza Rizzo, venerdì 14 Aprile, ore 20:30.
Via Crucis
Venerdì Santo 2017
Completo nella mia carne
quello che manca ai patimenti di Cristo (Col 1,24)
Quando l’uomo si associa o meno alla Croce di Gesù
Prima stazione GESÙ È CONDANNATO A MORTE - Mt 27,24-26
24Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell’acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». 25E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». 26Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.
Riflessione
C’è una tentazione forte nell’uomo che lo spinge talvolta a sottrarsi alle proprie responsabilità. Quasi un tentativo di non sentire il peso delle scelte, anche dolorose, che riguardano gli altri. Compresa la morte di un Giusto. L’indifferenza che segna il nostro tempo di fronte a tragedie come il rifiuto dei migranti che scappano da guerre e fame, il tentativo di giustificarsi dietro la ricerca della sicurezza personale, dietro la scusa che “non possiamo salvare tutti” o “sfamare tutti”, è il frutto della paura vera di perdere potere, privilegi, di non fare carriera: perché schierarsi costa, molto. E così l’uomo Pilato con il suo silenzio consegna l’innocente e lo consegna ad altri perché sia crocefisso.
Ma Gesù chiede il coraggio della verità, di compromettersi senza nascondere o confondere la propria identità. Chiede di decidere senza il bisogno del consenso, dei sondaggi, della popolarità: chi decide è RE, come Lui.
Preghiera
Ripetiamo insieme: Apri il nostro cuore, Signore.
Seconda stazione GESÙ È CARICATO DELLA CROCE - Mt 27,27-31
Allora i soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “Salve, re dei Giudei!”. E sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti e lo portarono via per crocifiggerlo.
Riflessione
Perché questi uomini si accaniscono contro di te? Che preteso torto hai fatto a loro? Spogliare, torturare deridere e colpire è ciò che più umilia una persona e tu stai provando tutto questo per noi e senza ribellarti, hai preso in mano la croce e ti sei avviato al patibolo.
Sono passati 2000 anni e nulla è cambiato; nell’indifferenza di tutti i giorni c’è ancora chi spoglia, tortura deride e colpisce nel nome di un dio diverso o per la supremazia sull’altro.
Ad ogni invocazione ripetiamo assieme “Ti ringraziamo o Signore”
Terza stazione GESÙ CADE PER LA PRIMA
Mt 4, 1-4
Allora Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto per esser tentato dal diavolo. E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, ebbe fame. Il tentatore allora gli si accostò e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, di' che questi sassi diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio».
Riflessione
Le tentazioni a cui è sottoposto Gesù nel deserto sono un invito per ciascuno di noi a rispondere ad una domanda fondamentale: che cosa conta davvero nella mia vita?
Per noi la grande tentazione è quella di far si che i sassi non solo diventino pane, ma tutto ciò che il mondo propone come risposta al desiderio di felicità dell'uomo. Vogliamo che le pietre diventino l'ultimo modello di smartphone o di computer, il viaggio o la cena di tendenza.
Invece Gesù ci dice che l'uomo vive anche di pane, ma non solo di pane: senza una risposta alla fame di Verità, alla fame di Dio, l'uomo non si può salvare.
Ad ogni invocazione rispondiamo assieme: convertici signore
Quarta stazione GESÙ INCONTRA SUA MADRE - Lc 2, 34-35
Poi Simeone li benedisse e disse a Maria sua madre: «Ecco, costui è posto per la caduta e per l'innalzamento di molti in Israele e per essere segno di contraddizione, e a te stessa una spada trafiggerà l'anima, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Riflessione
Ho perso mio figlio 17 anni fa, quando aveva appena 8 anni e mezzo. Andai a prenderlo a scuola e il cancello dell'istituto in quel momento si staccò e gli cadde addosso, uccidendolo. Io ero lì con lui, e oltre tutto da sola, perché mio marito quel giorno si trovava a Milano per lavoro. Da quel giorno la mia vita non è più stata la stessa. Io non sono più stata io. Ho passato tre mesi in trance, senza mangiare né alzarmi dal letto. I familiari avevano paura a lasciarmi sola, temevano che facessi una sciocchezza. Poi, lentamente, sono tornata a vivere, anche se la mia, più che una vita, è una sopravvivenza. La nascita dei miei due figli mi ha certamente aiutata, ma il pensiero va al bambino che ho perduto, ogni giorno. È la prima cosa a cui penso la mattina quando mi sveglio e l'ultima che attraversa la mia mente e il mio cuore, quando vado a letto la sera. Ho smesso di chiedermi "Perché proprio a me?" e ho trovato conforto nella fede.
Preghiera:
Ripetiamo insieme: Aiutaci Maria
Quinta stazione GESÙ È AIUTATO DAL CIRENEO - Lc 23, 26
Mentre conducevano via Gesù, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù.
Riflessione
Cosa posso dire oggi io, Simone di Cirene, al padre di famiglia che ha perso il lavoro, al giovane malato che sta lottando contro il cancro, alla madre di un tossicodipendente, al terremotato che ha perso tutto con il sisma? All’improvviso è arrivata questa grande difficoltà, un peso imprevisto, enorme. Ho urlato di fronte al dolore ed ho preso la Croce sopra di me unicamente perché non ho potuto costringere un altro a portarla al mio posto. Mi sono chiesto perché proprio a me? Perché proprio adesso? Nonostante tutta la rabbia e il dolore che provavo, ho ricevuto un grande dono: quello della fede. Con il tempo ho capito che il Signore mi ha chiamato a seguirlo, anche se non so dove e come, perché lui mi ama di un amore infinito, più del padre, della madre, dei fratelli e perché mi vuole felice con Lui, per sempre.
Preghiera
Ripetiamo insieme: Ascoltaci, o Signore
Sesta stazione LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ - 2Cor 4, 6
Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle tenebre», rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria di Dio sul volto di Cristo.
Riflessione:
"Come la Veronica ha asciugato il volto di Gesù, mossa da compassione e amore verso il suo Signore, anch'io, come moglie e mamma e soprattutto come donna,scorgo sul volto delle persone, con cui sono in contatto quotidianamente, il volto di Gesù che desidera farmi sperimentare gesti di misericordia.
La Via Crucis di questa sera non sarà passata invano se ci porterà a gesti concreti di amore e solidarietà operosa.
Preghiera
Ripetiamo insieme: ASCOLTACI SIGNORE
Settima stazione GESÙ CADE PER LA SECONDA - Mt 4, 5-7
Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo, ed essi ti sorreggeranno con le loro mani, perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».
Gesù gli rispose: «Sta scritto anche: Non tentare il Signore Dio tuo».
Riflessione
La tentazione è per tutti. Se è stato tentato il figlio di Dio, vuoi non essere tentato tu?
Le tentazioni a cui la società attuale sottopone il cristiano sono tante: l'infedeltà al matrimonio cristiano, sfuggire il dibattito pubblico sulla difesa della dignità della vita: dall'aborto all'eutanasia. La tentazione di mettere da parte la propria fede è sempre presente, non è facile praticare la misericordia nella vita quotidiana e lasciare spazio alla preghiera e al silenzio interiore.
Satana usa la tecnica del raggiro e della menzogna. Tutto ciò che toglie pace e tranquillità viene dal diavolo mettendoci inquietudine e scoraggiamento.
INVOCAZIONI (legge il celebrante) Rinnoviamo le rinunce battesimali. Rispondiamo assieme: RINUNCIO.
Ottava stazione GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE - Lc 23, 27-28
Lo seguiva una grande moltitudine di popolo e di donne, che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli».
Tra la folla che Lo segue c’è un gruppo di donne di Gerusalemme: Lo conoscono. VedendoLo in quelle condizioni, si confondono tra la folla e salgono verso il Calvario. Piangono.
Gesù le vede, coglie il loro sentimento di pietà. E anche in quel tragico momento vuole lasciare una parola che supera la semplice pietà. Egli desidera che in loro, che in noi non ci sia solo commiserazione ma conversione del cuore, quella che riconosce di aver sbagliato, che chiede perdono, che ricomincia una vita nuova.
Riflessione
Tra la folla che segue Gesù c'è un gruppo di donne di Gerusalemme che lo conosce e per questo lo segue e per questo piange. Gesù le sorprende dicendo: “..non piangete su di me...”; con questo ammonimento intende educarle per fare in modo che il loro pianto non sia solo un sentimento di commiserazione. Sembra quasi dirci: “La mia morte non sia invano ma conduca i cuori alla conversione”. Non serve compiangere a parole mentre la nostra vita continua come sempre. Per questo il Signore ci avverte del pericolo in cui noi stessi siamo. Ci mostra la serietà del peccato e la serietà del giudizio.
Preghiamo insieme: ASCOLTACI O SIGNORE
Nona stazione GESÙ CADE PER LA TERZA VOLTA Mt 4 8-10
Di nuovo il diavolo lo condusse con sé sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo con la loro gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò, se, prostrandoti, mi adorerai». Ma Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e a lui solo rendi culto».
Riflessione
Alla proposta di possedere il mondo, Gesù rifiuta perchè sa che non è questa la strada di Dio: Gesù ha ben chiaro che non è il potere politico o il potere economico a salvare il mondo. Un grande padre della Chiesa, S. Agostino, ci invita a guardare il fatto che Egli ha trionfato sulle tentazioni del demonio. Quindi l'uomo non è determinato ne dal demonio ne dalla tentazione. Ecco la nostra speranza: la fede ci renderà liberi. Dio è capace di ricostruire tutto e di rimarginare le ferite. Il suo amore è sanante e operante, è capace di trasformare anche proprio quelle macerie. La sua grazia è al lavoro e opera meraviglie nella vita di tante persone.
INVOCAZIONI Rispondiamo insieme: GRAZIE SIGNORE.
Decima stazione GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI - Gv 19, 23-24
I soldati , quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divise tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte.
Riflessione
Gesù è spogliato, ancora una volta umiliato e anche questo rappresenta per noi una lezione. Può sembrare paradossale ma un corpo nudo, spogliato della sua esuberanza, mortificato nella sua esteriorità, permette il brillare dell'anima, luogo che custodisce le chiavi per accedere alla via che, sola, può dare un senso alla nostra vita. Della propria veste sacerdotale è stato spogliato padre Tom Uzhunnalil, sacerdote salesiano rapito oltre un anno fa nello Yemen, che ricordiamo pregando per la sua liberazione.
PREGHIAMO
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci Signore
Ti preghiamo o Dio per tutti coloro che a causa della fede in Cristo sono spogliati della dignità perché, nel nome di Tuo figlio Gesù, Tu ne abbia compassione e li rivesta della Tua grazia. Preghiamo
Ti preghiamo per padre Tom perché in questo tempo di Passione possa sentirsi custodito dal tuo amore. Preghiamo
Ti preghiamo per tutti i missionari e i cristiani perseguitati a causa delle fede. Ti preghiamo per i martiri che ancora oggi muoiono per rendere testimonianza al Vangelo, sostienili nella prova. Preghiamo
Undicesima stazione GESÙ È CROCIFISSO - Lc 23, 39-43
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male». E disse: «Gesù, ricòrdati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Riflessione
1° ladr |
Io sono uno dei due |
2° ladr |
Io sono l’altro |
1° ladr |
Io sono una persona normale. Come tanti penso a me stesso, al mio interesse personale, al mio benessere. E pensa quando mi ricordo faccio pure l’elemosina. |
2° ladr |
Anche io sono una persona normale come te, che cerca di vivere pensando alle mie cose, a non compromettermi… |
1° ladr |
Ma allora perché ci hanno appeso a questa croce? E tu Re dei Giudei perché ci costringi a condividere con te questa croce? Tu che sei il figlio di Dio liberaci, liberaci adesso! |
2° ladr |
Ma perché addossi a costui la responsabilità delle nostre scelte? Delle nostre tranquillità? |
1° ladr |
Non ė forse lui il responsabile della nostra situazione? Quindi ci salvi, ci spetta di diritto! |
2° ladr |
In questo momento io sento un uomo condannato alla nostra stessa sofferenza che continua a pregare il Padre affinché perdoni i suoi uccisori. |
1° ladr |
Beh, appunto, Visto che è Cristo cha scenda dalla croce e che liberi anche noi da questo fardello infame! |
2° ladr |
Perché continui ad insultarlo come i soldati e i capi? Non hai un po' di timor di Dio. E poi… Salvare? Per te salvarci significa non morire? E se fosse proprio la Sua morte la speranza che ci salva da qualcosa che è peggio della morte. Gesù ti prego, se puoi, ricordati di me. |
Preghiera
Ripetiamo insieme PERDONACI SIGNORE
Dodicesima stazione GESÙ MUORE IN CROCE - Gv. 19, 28-30
Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura,disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «E' compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Silenzio e adorazione della croce
Tredicesima stazione GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE E SEPOLTO
8Dopo questi fatti Giuseppe di Arimatea, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto, per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. 39Vi andò anche Nicodèmo - quello che in precedenza era andato da lui di notte - e portò circa trenta chili di una mistura di mirra e di àloe. 40Essi presero allora il corpo di Gesù e lo avvolsero con teli, insieme ad aromi, come usano fare i Giudei per preparare la sepoltura. 41Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora posto. 42Là dunque, poiché era il giorno della Parasceve dei Giudei e dato che il sepolcro era vicino, posero Gesù.
Breve Riflessione
Ora che tutto si è compiuto, si vede che Gesù, nonostante tutto il turbamento dei cuori, nonostante il potere dell’odio e della vigliaccheria, non è rimasto solo. I fedeli ci sono. Sotto la croce c’erano Maria e Giovanni. Ora arriva anche un uomo ricco, Giuseppe d’Arimatèa, seppellisce Gesù nella sua tomba ancora intatta, in un giardino: dove viene sepolto Gesù il cimitero si trasforma in giardino, nel giardino dal quale era stato cacciato Adamo quando si era staccato dalla pienezza della vita, dal suo Creatore. Il sepolcro nel giardino ci fa sapere che il dominio della morte sta per finire. Sopra l’ora del grande lutto, del grande ottenebramento e della disperazione, sta misteriosamente la luce della speranza. Il Dio nascosto rimane comunque il Dio vivente e vicino. Il Signore morto rimane comunque il Signore e nostro Salvatore, anche nella notte della morte. La Chiesa di Gesù Cristo, la sua nuova famiglia, comincia a formarsi.
Padre nostro
Orazione conclusiva
O Dio, che nella passione del Cristo nostro Signore ci hai liberati dalla morte, eredità dell’antico peccato trasmessa a tutto il genere umano, rinnovaci a somiglianza del tuo Figlio; e come abbiamo portato in noi, per la nostra nascita, l’immagine dell’uomo terreno,
così per l’azione del tuo Spirito, fa’ che portiamo l’immagine dell’uomo celeste.
Per Cristo nostro Signore.
Benedizione e bacio della croce
Autore: Gruppo C.A.I.O.
Attività Ricreative
BandaCalcio
Cinema
Il Resto d'Israele
Amici del Presepe
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