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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

Tra santi e sentieri...

del 20 agosto 2018

Tra l’8 e il 12 agosto il Clan Camelot ha vissuto la route ad Assisi, qui raccontata attraverso la canzone composta…

“Questo è il primo giorno, partiti col sorriso, arrivati con la pioggia, ospitati in paradiso; sull’eremo a pregare, tutti i nomi ogni nome, e poi ancora camminare senza sapere nemmeno dove”

Mercoledì 8 agosto il Clan Camelot è partito per la route estiva verso Assisi. La prima tappa è stata Pissignano (PG), da dove, dopo pranzo, è cominciato il nostro cammino... ma colti alla sprovvista dal temporale ci siamo fermati ad un eremo Francescano. Lì abbiamo vissuto un momento di preghiera comunitaria per poi ripartire alla volta di casale Fontane, la nostra meta per il primo giorno.

Durante la serata abbiamo affrontato il tema del coraggio, legato alla figura di San Francesco d’Assisi: vedendolo come un modello rivoluzionario, il tema si proponeva di trattare vari aspetti della sua vita, come appunto il coraggio. Partiti dalla storia di un ballerino siriano, Ahmad Joudeh, che per realizzare i suoi sogni ha dovuto essere coraggioso, abbiamo sviluppato un’attività basata sullo “scegliere di agire nonostante la paura”. Pensiamo alla nostra paura più grande e scriviamola su un foglietto...scambiamo i foglietti... che consiglio potremmo dare alla paura di un altro?

Dopo cena abbiamo vissuto la catechesi incentrata sul tema dell’obbedienza, anche questa correlata a San Francesco. “Chi vive obbediente riconosce sé stesso, la propria vita, come dono di Dio che a Lui deve tornare” (Am II, 3; FF:147). L’obbedienza istintivamente viene opposta alla dimensione della libertà: siamo convinti che dove c’è obbedienza non c’è libertà e che ci possa essere richiesta l’obbedienza a qualcuno. In realtà affrontando questi quattro ambiti (obbedienza al proprio desiderio profondo, al principio di realtà, a Dio e all’altro come forma di amore) abbiamo capito che questi due concetti sono tra loro complementari.

“E poi il secondo giorno, di nuovo camminare, le nuvole lontane di una pioggia che non cade; arrivati alla base, bibitone di polase, piadine e prova del cuoco e poi si canta innanzi al fuoco”

Il giorno dopo siamo partiti in direzione Trevi e durante il percorso ci siamo fermati a un belvedere per la catechesi, il cui tema era la povertà. “Ognuno agisce secondo il proprio giudizio. [...] Ma a te si propongono altre strade: vestire Cristo nei poveri, visitare gli infermi, dare da mangiare a quelli che hanno fame, accogliere nella tua casa quelli che non hanno una casa, aiutare i monasteri delle vergini, avere cura dei servi di Dio e dei poveri di spirito” (San Gerolamo). La prima e più radicale forma di povertà coincide con l’accettazione del fatto che noi non siamo Dio, ma sue creature, che da Lui dipendiamo in quanto fonte della vita che ci è stata donata. Sulla base di questo abbiamo riflettuto a proposito della povertà in quanto: povertà materiale come fenomeno sociale da combattere e come proposta evangelica da abbracciare, povertà spirituale da combattere e da ricercare.

Dopo aver pranzato nelle vicinanze di Trevi, verso le due e mezza del pomeriggio (per paura di pioggia) ci siamo incamminati verso Foligno, che abbiamo raggiunto verso sera. Eravamo ospitati in una base scout; dopo aver montato le tende e cenato in compagnia ci siamo dedicati al tema, questa volta legato alla libertà e povertà. “Dobbiamo trovare i mezzi per la felicità umana in modi che non comportino consumare, consumare, consumare [...] Occorre piuttosto darci vicendevole assistenza, perché è l’unica cosa che ci fa sentire più sicuri.” (Zygmunt Bauman)

“Venerdì siamo a metà, un caldo da morire, c’è qualcuno che si aggiunge poco prima di partire; arriviamo in cima al monte, non c’è acqua nella fonte, San Lorenzo nel rifugio, piante e spine nel pertugio”

Venerdì abbiamo cominciato la nostra giornata con la catechesi riguardante la castità: “Ama incondizionatamente, non chiede nulla in cambio. Riceverai moltissimo, questo è un altro discorso, ma sarà un ritorno spontaneo [...] Dona il tuo amore semplicemente e osserva cosa accade: ti ritorna moltiplicato mille volte.” (Osho)

In mattinata siamo arrivati a Spello per poi intraprendere la scalata del Monte Subasio; all’ora di pranzo siamo stati raggiunti da quattro membri del nostro Clan che non erano potuti partire con noi mercoledì. La nostra meta era il bivacco di Fonte Bregno; sfortunatamente data la mancanza di acqua ci siamo diretti al rifugio Madonna della Spella nelle vicinanze.

“Sabato mattina: l’eremo nascosto, fra Valerio che ci parla dopo ore in mezzo al bosco; Assisi finalmente, non ci credeva più nessuno, tante cose per la mente, si è perduto anche qualcuno”

Partiti la mattina presto con destinazione Eremo delle Carceri abbiamo partecipato alla testimonianza di fede di fra Valerio. Punti chiave del discorso sono stati la vita di San Francesco, la sua conversione, il suo incontro con Dio, la storia dell’Eremo delle Carceri, ...

Dopo una breve visita del santuario siamo scesi per pranzare assieme. Verso primo pomeriggio ci siamo incamminati verso Assisi (finalmente!) per sistemarci e visitare la città. La prima visita è stata la basilica di San Francesco d’Assisi, durante la quale abbiamo trattato la catechesi sugli ultimi due aspetti di San Francesco: la natura e la morte. In seguito, ci siamo diretti a san Damiano, luogo di composizione del Cantico delle creature, per poi tornare in Piazza del vescovado, dove eravamo ospitati.

Dopo cena abbiamo sviluppato il capitolo incentrato sulla libertà e scelta politica: “l’essere umano porta con sé l’aspirazione alla libertà o alla sua negazione? Esiste una spinta ad adorare il padrone?” Da questi spunti abbiamo aperto un dibattito tra coloro che sostengono che l’uomo tenda di più alla sottomissione contro coloro che sostengono la libertà.

Domenica coi ladri, al lavoro il magistrato, poi di corsa a far la messa, grazie a Dio per il creato; lacrime e parole, c'è chi parte e chi non vuole, la consapevolezza di qualcosa dentro il cuore”

Domenica mattina, dopo aver scoperto che durante la notte i nostri zaini erano stati “perquisiti”, ci siamo diretti alla Rocca Maggiore. Qui abbiamo celebrato la messa e la cerimonia delle Partenze, dove i ragazzi del terzo anno sono “partiti”, dirigendosi a santa Maria degli Angeli per partecipare ad una testimonianza…

Terminati questi momenti, il resto del Clan dopo pranzo ha preso il treno verso casa…

 Tra santi e sentieri, parole e pensieri, fratelli per sempre, amici da ieri; lungo la strada la fatica non è vana, per raggiungere una meta, che non è così lontana in fondo…

Autore: Letizia Trevisiol e Maria Paulon

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