del 29 giugno 2021
Tra interruzioni, piccoli momenti di paura e alla fin fine la riscoperta di un’idea più vera di gioia...
Il Dopo la Campanella si è concluso dopo due anni molto difficili, che hanno messo alla prova il nostro animo, la nostra pazienza e soprattutto il nostri stili di vita travolti in piena da una marea di cambiamenti.
Come nella vita di tutti i giorni, Il Dopo La Campanella ha dovuto cambiare, adattare le proprie regole, i propri tempi e riscoprendo le vere necessità, i veri doni dell’essere uomini e non super uomini.
Sono stati svolti fino alla fine i giorni e le ore dedicate al sostegno dei nostri bambini, tra interruzioni, piccoli momenti di paura e alla fin fine la riscoperta di un’idea più vera di gioia. Non materiale, ma concretamente emozionale, fatta di intelligenza emotiva e della nostra umanità più avvincente, viva come un gesto d’Amore, calda come una parola di conforto e la consapevolezza di sapere che Dio è sempre e comunque straordinariamente dentro di noi.
Questi lunghi mesi, come nei nostri pensieri precedenti, nelle riunioni tra gli educatori sono sempre stati l’occasione di condivisione di parole, pensieri e attenzioni per i ragazzi, che hanno potuto con questa pandemia scoprire come il Dopo La Campanella non sia solo l’occasione per migliorarsi nella scuola, per il futuro e per ciascuno di noi stessi, ma anche è una comunità, come una scuola appunto, come una parrocchia ma anche come una squadra di calcio.
E proprio questa comunità, che parte tutta e per tutta dai ragazzi, ha spesso gridato la voglia di tornare alla normalità, che ora ci sembra cosi ancor più vitale.
E il simbolo di questo desiderio ardente, che solo i giovani sanno esprimere con la loro fluida vitalità, è la giostra che in centro all’oratorio ora è bardata da catene e da cartelli di divieto, ma che sta davanti a ciascuno di loro (e noi tutti), in attesa di tornare a girare, a farci scoprire nuove amicizie, a litigare a volte ma soprattutto a vivere, anche per gli stessi educatori, una stupenda giovinezza.
E con ciò arriverà anche l’estate e con essa la possibilità di rifiorire ancora una volta perché come diceva Don Bosco: La gioia è la più bella creatura uscita dalle mani di Dio dopo l’amore.
Autore: Nicola Bustreo
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