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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

Nuovo progetto educativo!

Le fragilità da Covid-19 al centro del progetto educativo scout 2020- 2023

del 08 marzo 2021

Il gruppo scout San Donà 1 ha da poco rinnovato il suo progetto educativo, strumento con il quale individua le aree di impegno prioritario a fronte delle esigenze educative.

Nell’anno appena trascorso, la comunità capi del gruppo scout San Donà 1 ha affrontato un lungo percorso di analisi della realtà che ha portato alla stesura del progetto educativo per il triennio 2020-2023.

Già, ma cos’è esattamente il progetto educativo?

Come ricorda l’art.27 dello statuto AGESCI, “Il progetto educativo del Gruppo, ispirandosi ai principi dello scoutismo e al Patto associativo, individua le aree di impegno prioritario per il Gruppo a fronte delle esigenze educative emergenti dall’analisi dell’ambiente in cui il Gruppo opera”. Si tratta dunque di un documento in cui, partendo da un’analisi della realtà, si delineano le priorità educative del gruppo per gli anni seguenti, ponendosi quindi degli obiettivi a breve, medio e lungo termine con i quali confrontarsi negli anni a seguire.

Alla stesura del documento ha partecipato l'intera comunità capi, suddivisa in quattro gruppi, ciascuno dei quali si è occupato di un preciso aspetto: ragazzi, comunità capi, famiglia e territorio, che sono appunto le quattro aree tematiche in cui il progetto è suddiviso. Non solo: per la stesura del progetto abbiamo beneficiato dell’aiuto di figure esterne al nostro gruppo, che ci hanno aiutato a capire meglio il momento che stiamo attraversando. Ringraziamo quindi Andrea Cereser (sindaco di San Donà di Piave), Federico Mucelli (responsabile della “Casa del girasole”), Silvia Montagner (assistente presso “La nostra famiglia”), Graziano Paulon (Cons. Bonifica Veneto Orientale), la comunità salesiana ed un gruppo eterogeneo di 6 famiglie in rappresentanza delle 150 che compongono il nostro gruppo per averci per averci dato numerosi spunti di riflessione cha hanno reso la nostra discussione vivace.

È stato inoltre dato ampio spazio in ciascuna delle quattro aree tematiche a due elementi che il gruppo considera di importanza sempre maggiore. Il primo riguarda le disabilità, molto spesso nascoste e poco visibili; il secondo invece riguarda Cittanova, presso cui possediamo assieme al Dim.mi (dimensione missionaria, ndr) una casa che però non è ancora percepita come propriamente nostra. Come è facilmente prevedibile, la pandemia da Covid-19 ha stravolto la redazione del progetto, acuendo difficoltà prima esistenti, ma non creandone di nuove. Le conseguenze del lockdown e della crisi pandemica sono così diventate il centro dell’analisi delle quattro aree tematiche, le cui conclusioni riportiamo brevemente in seguito.

Ragazzi

I 125 ragazzi del nostro gruppo affrontano vari tipi di difficoltà, causate dallo stare a lungo chiusi in casa, dal rapporto conflittuale dei ragazzi stessi e dei loro genitori con la tecnologia, che spesso li porta a non usare consapevolmente gli strumenti tecnologici; inoltre, coloro che non hanno a disposizione gli strumenti tecnologici vivono uno stato di emarginazione. Ulteriore difficoltà è data dalle disabilità, che provocano inoltre sentimenti di fastidio e distacco quando queste risultano meno manifeste.

Per questi motivi riteniamo che uno degli obiettivi primari sia quello di riconoscere e accogliere con empatia le diverse forme di difficoltà-disabilità. Inoltre, riteniamo di enorme importanza riuscire a creare una collaborazione con le famiglie e i ragazzi per renderli consapevoli dell’uso della tecnologia nelle attività di scout. Allo stesso modo, far vivere ai ragazzi la realtà di Cittanova e in generale il territorio, in modo che diventi lo scrigno dei loro ricordi e allo stesso tempo per dargli consapevolezza della realtà in cui si muovono. Vogliamo quindi offrire ai ragazzi esperienze fuori dal quotidiano, per riassaporare il contatto con la natura e all’aria aperta.

Famiglie

Le 150 famiglie del nostro gruppo ci considerano un forte punto di riferimento per i figli e contano molto su di noi. Avvertiamo tuttavia la difficoltà di alcune famiglie nel parlarci di situazioni di disagio: ci impegniamo per questo motivo a creare le condizioni affinché vengano spontaneamente a parlarci di questi aspetti delicati della vita dei loro figli, riservandovi tempi di incontro dedicato.

Territorio

Il territorio in cui viviamo vive principalmente tre tipi di difficoltà; le prime due sono di tipo sociale: solitudine e spiccato individualismo portano ad una scarsa attenzione per il bene e la cosa pubblica e ad un esile sentimento di solidarietà. Il lockdown ha reso ancora più evidenti le fragilità economiche e sociali già presenti, sfilacciando il tessuto sociale. La terza invece è tipo ambientale: il riscaldamento globale, infatti, stravolgerà il nostro territorio nei prossimi decenni. In questo contesto di sfiducia generale, noi scout siamo visti come simbolo di fiducia nelle nuove generazioni: questo sentimento è cresciuto in particolare durante i mesi estivi attraverso il servizio durante le messe in Duomo. Perciò lavoreremo sull’ambito territoriale ponendoci tre obiettivi: l’attenzione per l’ambiente, la dimensione civica e l’attenzione per gli ultimi. Ci impegneremo dunque a tener conto della sostenibilità ambientale nella progettazione delle attività e all’istituzione di un mercatino del riuso dell’uniforme e degli altri materiali scout (attenzione per l’ambiente), a dedicare almeno un’attività l’anno ai temi della cittadinanza attiva (dimensione civica) e infine a organizzare attività, anche al di fuori dell’oratorio, di servizio agli ultimi della nostra comunità.

Comunità capi

La nostra comunità è formata da 31 persone con età e formazioni diverse, in maggioranza si tratta studenti e capi giovani ancora in formazione; sono inoltre presenti un assistente ecclesiastico salesiano e un diacono che presta servizio in branca lupetti. È emerso un forte bisogno di fare comunità, di sviluppare le relazioni tra capi e di sentirsi parte di un gruppo, in cui tutti sono accomunati dallo stesso obiettivo e dagli stessi valori, in cui ci si possa sentire liberi di essere sé stessi. Abbiamo osservato una necessità di maggior confronto riguardo le attività delle varie staff e il percorso dei ragazzi delle diverse branche. Riteniamo infine che le nostre riunioni online, durante il tempo di pandemia, abbiano evidenziato difficoltà legate alle modalità di condivisione, risultate troppo lente e pesanti da seguire. Per questo motivo, riteniamo importante individuare una modalità utile ad abbreviare i tempi, soprattutto quando si deve giungere a decisioni urgenti.

Giorgio Boem

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