Cambia le preferenze sui cookie.

 

CINEMA TEATRO DON BOSCO via XIII Martiri, 86 - San Donà di Piave (VE) - Tel. 346 960 5687

Manchester by the sea

La recensione di Tutti al cinema Appassionatamente

Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 6 candidature ai Golden Globes, 6 candidature e vinto 2 BAFTA, 1 candidatura ai Cesar, 5 candidature e vinto 2 London Critics. 

Lee Chandler fa il portiere tuttofare per l'amministratore di alcuni palazzi a Boston. Gli inquilini protestano per la sua maleducazione ma dove lo trova l'amministratore uno che sa aggiustare tutto per pochi dollari e un misero alloggio in un angusto seminterrato?
E' inverno adesso a Boston, nevica e fa freddo, quasi come dentro l'anima di Lee, che passa le sere al pub a bere birra, pronto ad attaccar briga con chiunque e impermeabile alle avances di una bella ragazza.
Lee viene da Manchester, poco più di un'ora di macchina da Boston. C'è il mare a Manchester: lo sappiamo già dall'incipit, in cui Lee prende in giro il nipotino Patrick, mentre il fratello Joe sta al timone della sua barca da pesca. Momenti felici.
Sono passati diversi anni, ora Patrick è un robusto adolescente che gioca a hockey, suona in una band e ha un paio di fidanzate. E Lee deve tornare a Manchester perché Joe, il padre di Patrick è morto per un infarto non del tutto inaspettato, nominandolo tutore del ragazzo.
Una responsabilità che Lee non prende affatto bene. Non ci è tornato volentieri a Manchester, dove qualcuno chiede: “Lee Chandler? “Quel” Lee Chandler!?”. E non ci vuol restare: troppo dolore. 
Un dolore che il regista e sceneggiatore Kenneth Lonergan ci svela un po' alla volta, con una serie di flashback. Scene che la colonna sonora di Lesley Barber drammatizza inserendo, tra i pezzi suoi e quelli più moderni, brani di musica sacra, soprattutto dal “Messiah” di Handel e, nel devastante flashback principale, l'Adagio di Albinoni, che non sarà originale ma che arriva a “strappare il cuore” sotto alle immagini vivide di Lonergan e del suo fotografo Jody Lee Lipes.
“Non puoi morire così !”. “Non ce la faccio... mi dispiace”. Casey Affleck rende palpabile il dolore incancellabile e la solitudine autoinflitta di Lee, personaggio peraltro “scritto” benissimo. Salvo sorprese non dovrebbe essere poi difficile, per lui che ha già vinto il Golden Globe come “attore protagonista drammatico”, strappare l'Oscar al Gosling di “La La Land”.
Bravo anche il giovane Lucas Hedges, nella parte di Pat, ma merita una citazione particolare Michelle Williams (entrambi sono in nomination per i migliori non protagonisti), soprattutto nella scena dei “due cuori spezzati”, in cui Randi chiede perdono a Lee.
Al suo terzo film il newyorkese Kenneth Lonergan fa dunque centro pieno e si guadagna meritatamente due nomination personali (regia e sceneggiatura originale) tra le sei per le quali il film è in lizza. Oltre ai tre attori citati, c'è infatti anche quella per il miglior film.

di Dino Geromel

 

GIOVEDI' 16 MARZO
ore 20:45

SABATO 18 MARZO
ore 15:30 e 20:45

DOMENICA 19 MARZO
ore 18:00 e 20:45

SEGUICI SUI SOCIAL

 

          

 

ORATORIO DON BOSCO  - via XIII Martiri, 86 - 30027 San Donà di Piave (VE) - Tel. 0421 338911