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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

La prima avventura dell’anno

del 23 novembre 2019

Si comincia dalle pattuglie, un mezzo per costruire da subito un legame tra i membri del Clan…

Il Clan Camelot, nel corso delle sue prime attività, ha creato le pattuglie che ci accompagneranno fino alla fine dell’anno. Per costruire da subito un legame solido, abbiamo deciso di vivere di pattuglia la prima uscita, che si è svolta il 16-17 novembre.

Pattuglia Kujenga

Abbiamo deciso di recarci a Mestre, presso la parrocchia “cuore immacolato di Maria”. Qui il sabato sera abbiamo partecipato alla giornata della povertà organizzata dalla parrocchia; lì ognuno degli ospiti aveva una storia, particolare, travagliata, da raccontare, e noi abbiamo avuto l’opportunità di ascoltare Dragan, un immigrato serbo: la fuga dalla guerra, le pessime condizioni delle strutture di accoglienza, gli infiniti problemi burocratici, le innumerevoli ingiustizie che ha subito nella vita… Il giorno seguente la pattuglia abbiamo prestato invece servizio nella mensa parrocchiale, inizialmente preparando i tavoli e la sala, poi dando una mano alla preparazione del pranzo, servendo ai tavoli e infine aiutando a sistemare il locale.

Tra le due esperienze, sicuramente la seconda è stata svolta con maggiore partecipazione, dato che il sabato erano comunque presenti moltissimi volontari. Tuttavia, la prima è stata più ricca dal punto di vista umano e relazionale: mentre lì le persone erano disponibili a parlare, come Dragan, qui esse, dopo aver rapidamente mangiato, se ne andavano subito.

Gli obiettivi che ci prefissavamo con questa uscita erano accrescere la collaborazione e l’intesa tra i membri della pattuglia: possiamo dire di aver raggiunto pienamente i nostri obiettivi!

Pattuglia Antilopi

Noi siamo andati a Trieste al Santuario mariano di Monte Grisa, dove abbiamo pernottato. La mattina dopo da lì ci siamo diretti all’Obelisco di Opicina, dove poi abbiamo preso il bus per tornare in stazione.

I nostri obiettivi erano quelli di conoscerci e cercare di creare un buon legame di pattuglia, inoltre portare delle idee valide di capitolo e route ben strutturate, impegnandoci a trovare delle proposte che ci mettessero d’accordo tutti. Sentiamo di averli raggiunti, anche se ovviamente per il primo ci vorrebbe ancora un po’ di tempo, chiaramente. In ogni caso, ci siamo resi conto che nella nostra pattuglia si riesce a comunicare molto bene e ne siamo contenti, in quanto questo ci ha permesso di andare in uscita nonostante la difficoltà di doverla organizzare in una settimana.

Pattuglia Fireballs

Noi abbiamo intrapreso un’stata di strada, poiché ci eravamo posti l'obbiettivo di conoscerci meglio e crediamo che solo facendo fatica assieme si riesca a creare un legame solido.

Siamo giunti nella parrocchia di Torre di Mosto, ospiti nell'oratorio “Papa Luciani” alle 17.00 del sabato, dopo essere partiti da Ceggia sulle 15.00.

Nel corso dell'uscita abbiamo affrontato il tema della consapevolezza stradale tramite alcuni articoli e brani; ci ha aiutato a riflettere in particolar modo quello del comandante della Polstrada di Toronto Nicola Manzari, che ha scritto un appello a tutti i giovani, invitandoli a non avere vergogna a farsi accompagnare dai genitori o comunque di non bere se si sa di dover guidare.

Un altro spunto di riflessione ci è stato fornito dal vangelo della domenica, su cui ci siamo basati per il momento di catechesi, confrontandoci su cosa vogliamo perseguire nella nostra vita, sia nell'ambito della fede sia nella nostra quotidianità.

Pattuglia RedBlull

La nostra uscita era incentrata sul servizio, nonostante le camminate fatte su e giù per la città di Mestre. Infatti, siamo partiti da San Donà verso le 15.30 col treno per poi, una volta a Mestre, dirigerci a piedi verso una scuola gestita dai salesiani, che ci hanno gentilmente offerto ospitalità per il pomeriggio e la notte. Qui abbiamo ragionato e ci siamo confrontati sulla Carta di Clan e su un altro spunto datoci dai capi riguardante il carcere; poi, dopo cena, ci siamo concentrati sul tema della pace guardando il film "Sette anni in Tibet". Il giorno seguente ci siamo recati presso i frati cappuccini, con i quali abbiamo condiviso la messa e poi svolto servizio presso la mensa dei poveri, dove abbiamo potuto apprezzare una realtà diversa e incontrare nuove persone interessanti. Finito il servizio siamo tornati a casa col treno verso ora di pranzo.

Autore: Chiara Bucciol e Maria Paulon

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