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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

Continuate ad avere fiducia, Dio non ci abbandona mai!

del 16 ottobre 2020

E' il messaggio di speranza che don Roberto ci fa pervenire attraverso la sua toccante lettera dalla Cina.

 

Ya Xi 24 luglio 2020

Carissimi amici e benefattori,

Siamo alla fine di luglio e vi scrivo nel giorno in cui finalmente ci hanno permesso di ripartire con i giri fuori dalla nostra provincia di residenza … è un bel segno di fiducia che il futuro ci vede ormai camminare verso la normalità.

Quest’anno è un anno molto, molto particolare. L’esperienza dell’epidemia ha segnato un po’ tutti e a tutte le latitudini…. Qui al villaggio fin dall’inizio abbiamo chiuso la strada di accesso e questo ha permesso una certa protezione. Durante questi anni, al villaggio, è stata creata una attività di produzione di verdure organiche da vendere nei ristoranti nelle città vicine… con la pandemia tutte le attività commerciali erano state chiuse e quindi per noi la verdura è diventata un punto fermo per evitare di uscire e aver sufficienti provviste per il villaggio intero. Il non uscire è stata una salvezza per tutti quanti… con un’età media oltre i settanta, se il virus per qualche ragione fosse entrato, avrebbe fatto una strage tra la povera gente … invece tutto è passato tranquillo…

A fine maggio poi si è verificata la prima fase di riapertura, quella che ci ha permesso di fare un giro tra la gente dei villaggi della regione di Canton. Per fortuna abbiamo trovato tutti in buona salute, anche se tra i nostri amici si respirava un profondo senso di precarietà, quella precarietà che l’epidemia ha lasciato nel cuore di tutti. Il fatto di rivederci ha fatto un’iniezione di gioia e di sicurezza che va al di là del servizio svolto da tanti anni.  Tutti gli amici che portano la protesi hanno chiesto di averne una di riserva in caso fossimo nuovamente bloccati per una qualsiasi ragione. Vedremo un po’ come evolve la situazione e poi decideremo sul da farsi. Comunque per il momento la situazione sembra essere sotto controllo… di tanto in tanto si sente della nascita di nuovi focolai, ma vengono isolati tempestivamente, come di recente è accaduto a Pechino: un amico che insegna in una università mi ha riferito che ancora oggi per uscire fuori dalla residenza deve compilare un modulo dove indica chiaramente il percorso che intende fare.

Ma veniamo alla ragione principale per cui oggi ho deciso di scrivervi: stamattina nel Vangelo Gesù spiegava la parabola del seminatore.

La semente, la Parola di Dio, caduta nel terreno buono produce frutto, a volte 100, a volte il 60 a volte il 30. Tenendo presente che ai tempi di Gesù una spiga di frumento normalmente portava una decina di grani, nelle stagioni in cui si gridava al miracolo ne portava una ventina… quando Gesù indica come minimo risultato (30 volte tanto) ha il sapore di qualcosa che umanamente è inaspettato. Ieri sera avevo finito cena e sento sul telefonino il suono di un messaggio: è la foto del risultato dell’esame nazionale per uno dei nostri ragazzi delle minoranze etniche: Ping Zhi. In passato ne avevo parlato perché è grazie a lui che abbiamo iniziato a servire i giovani studenti che venendo dalla montagna non hanno un posto dove passare la notte quando il dormitorio della scuola è chiuso. Ping Zhi per tornare a casa deve camminare dalle tre alle quattro ore ma la situazione è particolare perché, a causa del padre adottivo, lui, la casa, non ce l’aveva. Passava le notti sulle panchine del parco vicino alla scuola. Dopo che un suo insegnante ci aveva fatto notare questa situazione, i volontari hanno cercato di entrare in contatto con lui: prima di tutto creando amicizia e poi dandogli un letto dove trascorrere le notti. Fin dall’inizio la risposta che Ping Zhi diede negli studi fu notevole: alla fine delle medie, all’esame risultò il terzo di tutta la contea. Nei 3 anni delle superiori i risultati furono un po’ più irregolari, mantenendosi comunque nella media alta della sua classe. Quest’anno per l’epidemia le scuole hanno chiuso tutto, e se Ping Zhi fosse tornata a casa, molto probabilmente non sarebbe riuscito a seguire le lezioni on line. Il suo villaggio non ha né acqua corrente e nemmeno linea elettrica. Rimanendo con i volontari ha potuto prepararsi all’esame nazionale dal quale esce come il 19° studente di tutta la Regione dello Yunnan!!! Con questo risultato potrà accedere ad una università di secondo livello, speriamo possa venire qui a Canton in modo da seguirlo da vicino.

Per noi questo è veramente un momento in cui il Signore ci ha regalato una boccata di ossigeno… un paio di settimane fa la polizia era entrata nella casa della coppia di sposi che fa parte della missione, aveva prelevato il volontario portandolo in caserma per interrogarlo. E’ stato un momento non facile perché la ragione di tutto questo controllo è semplicemente la Fede che professiamo. Il Signore ci ha messo sull’avvio che queste cose sarebbero potute accadere: dal Giovedì Santo dello scorso anno i controlli sulle nostre attività sono sempre più intensificati fono alla persecuzione e all’interrogatorio del nostro volontario. Ma nonostante queste difficoltà abbiamo deciso di rimanere, prendendoci cura di situazioni come quella di Ping Zhin e degli altri studenti che vengono sostenuti dalla missione e sono ospitati nella casa creata proprio per loro. Questa decisione oggi ci regala il RACCOLTO PROMESSO, esattamente come racconta Gesù nella parabola del Vangelo. Che Ping Zhi riuscisse nell’esame c’era da aspettarselo ma che riuscisse in questo modo era inimmaginabile anche nelle più rosee previsioni. Nato in un villaggio sperduto tra le montagne, non registrato all’anagrafe e quindi inesistente, orfano di padre (il papà ad un certo punto se n’era andato e non si era fatto più vedere), rifiutato dall’uomo che la mamma si era preso come marito una volta rimasta sola, questo ragazzo oggi può andare a sedersi in una delle migliori università del paese!!!

Ho desiderato profondamente condividere questo momento con tutti voi per voler gridare a gran voce di continuare ad aver fiducia, Dio non ci abbandona mai. “Può una madre dimenticare dei suoi figli?”.

Lasciamo che la Parola di Dio cresca nei nostri cuori così da poter essere anche noi strumenti del Suo Amore per gli altri.

Don  Roberto

 

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