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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

Conosciamo i Salesiani Cooperatori

del 06 febbraio 2018

In un’intervista a Giuseppe Cataldo, responsabile del gruppo dei Salesiani Cooperatori, andiamo a conoscere meglio quella che è una realtà non troppo visibile del nostro Oratorio.
 

Cosa sono e come sono nati i Salesiani Cooperatori?
I Salesiani Cooperatori sono nati da un sogno di San Giovanni Bosco contemporaneamente, se non prima, dei Salesiani consacrati, quando l’umile prete torinese cercava delle persone che lo aiutassero nella sua opera per i giovani. Si creò così una rete di persone che dedicavano tempo, e alcune volte anche denaro, portando avanti l’opera di don Bosco. I Cooperatori fanno perciò parte della Famiglia Salesiana e il loro nome (cambiato da poco con il nuovo statuto) ne è la prova. Esso dice chiaramente che i Cooperatori sono prima di tutto Salesiani, e non semplici aiutanti dei Salesiani. Differiscono dai consacrati in quanto non vivono in comunità e non hanno l’obbligo dei voti: la loro è quindi una realtà secolare, appartenente cioè allo stato laicale o alla vita civile.
 

Quali sono gli impegni di un Salesiano Cooperatore?
Un Salesiano Cooperatore porta i valori degli insegnamenti di don Bosco prima di tutto negli impegni quotidiani, principalmente negli ambiti della propria realtà sociale, nella propria famiglia, al proprio lavoro… Egli coopera alla missione di salvezza dei giovani di San Giovanni Bosco, vivendo il vangelo della sua scuola, attuando nelle ordinarie condizioni di vita l’ideale evangelico dell’amore a Dio e al prossimo, animato dallo spirito salesiano e portando ovunque un’attenzione privilegiata alla gioventù bisognosa. Un Cooperatore deve quindi portare l’Oratorio fuori dall’oratorio, cercando anche di inserirsi nelle realtà ecclesiali locali. Egli deve testimoniare con il proprio essere Salesiano, spingendosi dove i consacrati non possono arrivare. “Ciò che ci unisce è l’affetto per don Bosco”.
 

Cosa si può dire riguardo a San Donà?
Qui a San Donà i Salesiani Cooperatori sono un gruppetto di persone dall’età variabile, dai vent’anni circa in su, quindi un gruppo piuttosto eterogeneo che richiede attenzione alle varie sensibilità. Per i giovani, che stanno iniziando il percorso, vengono  predisposte iniziative ‘personalizzate'.

Come Cooperatori ci troviamo una volta al mese per fare formazione: è sempre necessario infatti un cammino di formazione per poter vivere in maniera cristiana e per poter vivere bene in una comunità.

Serve inoltre qualcuno che garantisca la salesianità, che altrimenti potrebbe andare persa; nel nostro oratorio il delegato che si occupa di ciò è don Franco. In estate vengono inoltre fatti dei ritiri, necessari per fermarsi e riflettere, assieme ad una settimana di esercizi spirituali. In tutto ciò vengono però considerate le famiglie, che hanno una loro importanza, e perciò i ritmi dei campi sono strutturati sulle esigenze della famiglia. Esiste inoltre il Centro Locale, un gruppo che cerca di sostenersi nella fede, ognuno con le proprie difficoltà e i propri limiti, dettati dall’essere sposati o dal proprio lavoro, o comunque altre ragioni personali. Non esistono attività specifiche per i cooperatori come gruppo, essendo ‘seminati’ nei vari ambiti dell’oratorio, per cui ognuno svolge il proprio servizio nell’attività oratoriana nella quale si è inserito e nella quale si sente più a suo agio, che sia la banda, il calcio, il servizio al bar, gli ADS...
 

Quindi lo scopo dei Salesiani Cooperatori è…
È collaborare con le varie entità dell’oratorio, essendo inseriti nei vari ambiti, collaborare nel, inserirsi nel. È cercare di portare ciò che una persona ha imparato qui, nell’oratorio, all’esterno di esso, con un certo stile e una certa modalità di lavoro, portando con sé don Bosco e, soprattutto, il messaggio cristiano.
 

Come sono arrivati qui a San Donà i Cooperatori?
I Cooperatori operano a San Donà fin dal dicembre del 1926, sotto la guida di mons. Saretta, e con tutta probabilità collaborarono attivamente con l’arciprete per far arrivare i primi Salesiani a San Donà. Ci si potrebbe chiedere cosa facessero. La risposta è che erano inseriti nell’ambito sociale, come discusso fino ad ora.

Esiste un cammino per divenire Cooperatore?
Si, per coloro che vogliono entrare a far parte dei Cooperatori esiste un cammino generalmente biennale, nel quale vengono affrontare varie tematiche riguardanti sia la fede sia la Famiglia Salesiana. Al suo termine, se l’aspirante Cooperatore desidera effettivamente unirsi al gruppo, viene fatta una promessa pubblica nel corso di una messa, con la quale il neo Cooperatore promette di vivere lo stile di vita di don Bosco.
 

Autore: Salesiani Cooperatori

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