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ORATORIO DON BOSCO - San Donà di Piave

Roma, 1 Aprile 1934

A don Bosco Santo gloria della Chiesa e dell’Italia S. Donà plaudente

del 01 aprile 2018

Esattamente 84 anni fa, il 1° aprile 1934, Papa Pio XI proclamava Giovanni Bosco santo, nel giorno di Pasqua, a conclusione del Giubileo Straordinario della Redenzione.

Così veniva ricordata, in quell’occasione, la sua luminosa figura:
Più che d’ogni altro preferiva occuparsi dei ragazzi e dei giovani, specialmente di quelli che, abbandonati dai genitori, trascinavano una vita oziosa ed errabonda tra le insidie della strada, senza che alcuno pensasse a parlare loro di Dio e li educasse all’onestà del vivere. E ritenendo che proprio questa fosse la particolare missione dalla Provvidenza di Dio assegnatagli, già, come si narra, prevista in sogno fin dalla sua fanciullezza, e cioè condurre sulla via della salute i ragazzi specialmente dell’infima plebe, dopo matura riflessione, con generoso animo stabilì di consacrarsi completamente all’attuazione di quest’opera, tanto più che già prevedeva quanto essa fosse per giovare all’intera società civile. Pertanto animato dallo spirito di San Filippo Neri e di San Francesco di Sales, tutti i ragazzi che incontrava per le vie, nelle osterie, nei cortili e nelle officine, benevolmente li accostava e li traeva a sé con soavissima carità, li ricreava con svariati giochi e divertimenti, in modo che numerosissimi accorrevano, d’ogni parte, a lui come padre amatissimo: e così nacque l’Oratorio Salesiano (agenziainfosalesiana)”.


Anche San Donà si era unita ai festeggiamenti con un triduo di preghiere e di commemorazioni, che aveva preso avvio nella festa del Corpus Domini. Al gaudio della gente faceva eco l’accorato augurio dell’Arcivescovo di Treviso, mons. Andrea Giacinto Longhin, che solo qualche anno prima aveva avuto la gioia di benedire l’avvio dei lavori e di inaugurare il bellissimo edificio che ospitava l’Opera salesiana sandonatese:

“Educare i fanciulli alla famiglia, alla Patria, alla Chiesa, a Dio, è l’opera più vantaggiosa a cui possa metter mano un padre, un maestro, un magistrato, un sacerdote, un Vescovo.

  San Giovanni Bosco per questo ha una particolare importanza per la Chiesa; egli è l’educatore della gioventù; l’uomo di Dio che consacrò la sua attività ad educare cristianamente questa porzione eletta dell’ovile di Cristo, la gioventù, e ci ha additato la via da seguire per formare una gioventù cristiana, pura e forte.

   S.Donà, che per merito e opera del suo zelantissimo Mons. Arciprete, da parecchi anni apprezza da vicino l’opera dei Figli di Don Bosco, svolgentesi attraverso varie iniziative – tutte sboccianti come fiori da questa pianta mirabile che si denomina l’ORATORIO – si unisce al gaudio della Santa Chiesa lodando e benedicendo Iddio che in San Giovanni Bosco ha mostrato l’onnipotenza e la tenerezza del Suo Amore infinito.

   Possa la commemorazione del Santo amico dei giovanetti infondere nell’animo di ogni educatore la brama accesa ed il proposito fermo di guidare con sapienza celeste le giovani anime a Dio ed il Santo, dalla gloria dell’eterno Regno, custodisca nella pietà dell’animo e nella purezza della vita le amabili schiere dei nostri fanciulli, in cui è ogni speranza della terra e del Cielo.”

     Treviso, 27 maggio 1934 A.D.

     Fra Andrea Giacinto Longhin

"A don Bosco Santo gloria della Chiesa e dell’Italia S. Donà plaudente", così era stata intitolata l'edizione speciale del quindicinale FIAMMA dedicata all'Oratorio parrocchiale che aveva" tolto dalle vie molti giovanetti diventando per San Donà area di preservazione e di risurrezione".

Autore: Wally Perissinotto

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